Per Me a Roma

Si è fatto conoscere, e bene, all’Acquolina, ma la vera carta Giulio Terrinoni se la gioca con questo Per Me molto più ambizioso, per location, per arredo, per una cucina (che accoglie all’ingresso) completamente a vista, per un menù che denota voglia di lasciare il segno. Non ha alle spalle grandissime esperienze, ma ha supplito con doppia passione e partecipazione ad eventi ed iniziative che sicuramente l’hanno maturato. Il tutto si traduce in una cucina che spazia dal mare alla terra, ad ampio spettro, con ricette più evolute di quelle che ricordavamo del precedente locale. Ed il risultato si fa apprezzare di sicuro: ottimo il pane, buona in genere l’attenzione ai dettagli (gli stuzzichini iniziali, la bellezza dei contenitori, la piccola pasticceria), e di livello anche il risultato medio con qualche caduta (l’estetica vira troppo sul rosso, il retrogusto sulle sfumature dolci, i condimenti e le salse sono un pò invasive, l’ingrediente di riferimento è a volte sottotono). Ma il tutto scorre in modo piacevole, con un buon ritmo, un ottimo servizio, con la sensazione che con piccoli aggiustamenti la cucina potrebbe fare un bello scatto in avanti. Con Giulio è in cucina Valerio Romani, mentre la sala è affidata a Flaminia Francia e Fabrizio Picano con Giulio Bruni sommelier.

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