Di Redazione Witaly

Pont de Ferr a Milano

Pur essendo bellissimo questo è il piatto che ci è piaciuto di meno, l’animella poco croccante e un pò coperta dalla salsa alle castagne. Difficile dire quale è stato il migliore in una serie indubbiamente divertente ed interessante di assaggi. A gran ritmo, nonostante il ristorante pieno (il che dimostra un’ottima organizzazione in brigata), i piatti non stancano per varietà, presentazione e gusto. Colpisce l’allegria che i piatti trasmettono (ed è un ottimo segnale), la ricerca del trompe d’oeil non solo per l’effetto, ma anche per l’idea di giocosità che porta con sè.

Pur essendo bellissimo questo è il piatto che ci è piaciuto di meno, l’animella poco croccante e un pò coperta dalla salsa alle castagne. Difficile dire quale è stato il migliore in una serie indubbiamente divertente ed interessante di assaggi. A gran ritmo, nonostante il ristorante pieno (il che dimostra un’ottima organizzazione in brigata), i piatti non stancano per varietà, presentazione e gusto. Colpisce l’allegria che i piatti trasmettono (ed è un ottimo segnale), la ricerca del trompe d’oeil non solo per l’effetto, ma anche per l’idea di giocosità che porta con sè. Ma oltre la forma c’è anche la sostanza in questo chef Matias Perdomo venuto da lontano (Uruguay), praticamente autodidatta (salvo una breve ma significativa esperienza dai fratelli Roca), che si muove con estro costante, poche cadute (il baccalà) e notevole mano anche sui primi. Ma se il Pont de Ferr è gradevole i meriti vanno anche alla titolare storica, che da oltre 25 anni è alla guida: Maida Mercuri che ha avuto l’occhio giusto a prendere Matias allora giovanissimo e che ha ben curato il servizio e la cantina. Il locale mostra oggi le rughe del tempo, ma l’anno prossimo sarà sottoposto ad un totale rinnovo. Ultimo plauso all’apertura, è sempre aperto, e questo è un altro importante servizio per l’affezionata clientela.

Matias e Maida

il locale oggi

sarde in saor

indubbiamente difficile da indovinare

pellicola di polpo ripiena di patate irrobustita dal chorizo

da vicino

sashimi di filetto di bue e foglie di foie gras con salsa bernese e umeboshi (prugne giapponesi)

animella di vitello croccante e salsa di castagne

pasta e vongole piccante

spaghettoni di grano duro con colatura di alici calamaretti spillo aglio olio e peperoncino

riso pasta e foglia d’oro ….

un omaggio a Marchesi

bellissimo e anche molto buono

baccalà con giardiniera di verdure e a parte zuppetta di olio

dettaglio

ventresca di agnello dei Pirenei dolcemente cotta con cavolfiori, pelle di latte e pinoli caramellati

dettaglio

“pluma” di maiale iberico lasciata rosata e servita con crema di burrata e ricci di mare

dettaglio

questo dolce non è un gioco

dettaglio

Matias con i suoi bravi collaboratori di sala, Matteo Ruzzante e Thomas Piras

ci firma anche il menù

 

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