Di Redazione Witaly

New York al vertice, e l’Italia?

9 ristoranti tra i primi 100 e 5 tra i primi 50. Il 10% del top dei best restaurants in the world è a New York. Non c’è lotta a livello planetario, solo la Francia per altro bistrattata secondo noi tiene testa, ma con tutto il peso della nazione, Parigi da sola non basta. Non parliamo di Spagna, Scandinavia (pur tenendo conto del buon exploit) ecc.. . Se tutto il mondo risulta ridimensionato, l’ Italia è il fanalino di coda. Chi viaggia tra Far Middle e Near East, North &South America ecc vede una cucina italiana che letteralmente esplode. Poi quando andiamo a fare la conta siamo all’ultimo posto.

9 ristoranti tra i primi 100 e 5 tra i primi 50. Il 10% del top dei best restaurants in the world è a New York. Non c’è lotta a livello planetario, solo la Francia per altro bistrattata secondo noi tiene testa, ma con tutto il peso della nazione, Parigi da sola non basta. Non parliamo di Spagna, Scandinavia (pur tenendo conto del buon exploit) ecc.. . Se tutto il mondo risulta ridimensionato, l’ Italia è il fanalino di coda. Chi viaggia tra Far Middle e Near East, North &South America ecc vede una cucina italiana che letteralmente esplode. Poi quando andiamo a fare la conta siamo all’ultimo posto. Certo, world 50 best restaurants premia i singoli ristoranti e non le cucine nazionali, ma da noi la ristorazione gode di riconoscimento a livello istituzionale solo quando ci si ricorda di mandare i finanzieri per operare i debiti controlli, e appena qualcuno, come ad esempio Massimo Bottura, va in giro per il mondo (facendosi il culo e senza un euro pagato dallo Stato) a difendere l’immagine sua e della cucina italiana, siamo i primi a lamentare: perchè non è in cucina dietro i fornelli? Insomma a livello nazionale e privato ci confermiamo una nazione di incapaci a valorizzare le nostre ricchezze e di miseri piagnoni dalla vista corta.

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