AVETRANA (11 ottobre) – Un nome non ce l’ha. Era conosciuto nella zona per essere il cane che seguiva Sarah. Lei lo accarezzava spesso e il buon randagio ricambiava restandole sempre accanto, in quel percorso fino a casa di Sabrina.
AVETRANA (11 ottobre) – Un nome non ce l’ha. Era conosciuto nella zona per essere il cane che seguiva Sarah. Lei lo accarezzava spesso e il buon randagio ricambiava restandole sempre accanto, in quel percorso fino a casa di Sabrina. Le faceva da “scorta”, raccontavano i vicini della zona di via Deledda, anche cinque-sei volte al giorno.
Del particolare rapporto tra Sarah e questo cagnolino avevamo già scritto nei giorni della scomparsa. E avevamo anche detto che, il pomeriggio del 26 agosto, il randagio era rimasto diverse ore davanti a casa Misseri, in via Deledda. Ce lo aveva raccontato un ragazzo che abita in zona, un volontario della protezione civile di Avetrana.
Il giovane parlava del tragitto di Sarah affiancata dal cagnolino come di un fatto abituale, che avveniva appunto più volte al giorno, tutti i giorni. E gli avevamo chiesto dove fosse il cane il 26 agosto. La risposta fu secca: «È stato tutto il pomeriggio davanti alla casa di Sabrina», ci disse il ragazzo.
Ma la posizione di quel cane davanti alla villa di via Deledda il pomeriggio della scomparsa di Sarah sembrò apparentemente casuale. Anche perché Sabrina continuava ad affermare
che Sarah, a casa sua, non era mai arrivata.
Oggi, rileggendo l’omicidio di Sarah, si può affermare che il fedele amico a quattro zampe aveva capito per primo dove Sarah fosse finita.
Aveva scoperto il luogo dell’assassinio prima degli investigatori. E, a suo modo, aveva cercato di comunicarlo. Un indizio, nella concitata fase delle ricerche, che non era sembrato di valore ai fini investigativi.
Adesso vaga per le vie della zona, ma è quasi sempre accucciato. Forse gli mancano le affettuose carezze della dolce Sarah.
T. F.
letto e tratto da: Amici Cani http://www.amicicani.com/index.php?oper=newsleggi&id=2646