Molti si chiedono come mai non sia ancora arrivata la seconda stella, ma sembra che la cosa non turbi la clientela che con continuità riempie ogni tavolo. E’ difficile trovare posto e questo conferma l’Imago nel ristretto rango di quei locali molto amati dai viaggiatori gourmet internazionali. D’altronde come non apprezzare il magnifico panorama, la vista sulla scalinata, il servizio perfetto di una brigata coesa e competente, e buon ultimo, ma potrebbe essere al primo posto, la cucina di Francesco Apreda? Una cucina internazionale nel senso migliore della parola. Francesco ha molto viaggiato, e ogni anno passa qualche settimana in India e questo si riflette in un menù che ha più di una suggestione aperta verso l’Oriente, ma che al di là delle tendenze, ci sembra centri le pur alte aspettative che si hanno quando si entra in questa bella sala. Nel lungo percorso, non privo di difficoltà tecniche, l’unica cosa in tono minore è stato forse l’avvio con degli stuzzichini iniziali già visti e non particolarmente intriganti, ma poi tutto in salita dalla lingua allo sgombro (ben abbinato con la glassa della mela e il foie gras), per arrivare in alto con degli ottimi ravioli, splendido incontro di due mondi. Il celebrato pollo è molto buono, ma lo vorremmo meno scivoloso e più croccante, e il dolce finale è da 10 e lode. Ultimo plauso all’eleganza della sala, e abbiamo bevuto anche molto bene grazie all’omaggio di Chateau Palmer arrivato dal vicino tavolo.