Un tempo ogni chef aveva una nonna di riferimento, qui Emma, alla quale è dedicato il locale, era la prozia. Ma ha lasciato il segno e il sogno di fare un locale ai giovani e aitanti Ilaria e Francesco. L’amicizia con i Roscioli ha completato il quadro e fatto scattare la molla. Eccoci di fronte ad una nuova pizzeria ristorante che è stata già oggetto di lunga maturazione nel lungo parto di attesa che la burocrazia impone. Pierluigi, che già tratta ogni forma di pane Lariano che esce dal suo forno come fosse un pargolo, qui ha riversato amore passione e voglia di cambiare le regole per arrivare ad una pizza romana (quindi sottile e croccante) di grande livello. Le farine sono in parte biologiche e laziali, viene aggiunta una percentuale di farro che lascia in bocca una lunga persistenza amara, per il resto (fiordilatte e pomodori) siamo nell’eccellenza. Un cliente rozzo potrebbe dire che pesa la metà e costa il doppio dell’equivalente che si mangia a Napoli, il cliente fine apprezzerà la ricerca, il mettersi in gioco, il ritrovare (per noi romani) la pizza con la quale siamo cresciuti. Infine, da vicino di casa, un ringraziamento ai Roscioli che ci stanno circondando la nostra casa di cose belle e buone.