Marco era un ragazzino, quando l’abbiamo conosciuto tanti anni fa, e ora altri “ragazzini” formano una bella brigata giovane che lo sostiene e che ci ha accolto (Lui era lontano fuori sede per un impegno) con grande eleganza e professionalità sotto l’occhio vigile di Lella (moglie di Marco) che comunque li ha lasciati fare. E’ bello vedere una squadra giovane muoversi così bene ed è bello vedere come Marco si sia evoluto, passo dopo passo, verso uno stile di cucina sempre più in linea con i tempi. Le vecchie ricette per carità erano buone, a volte classicheggianti, a volte più innovative, in genere molto succulente, gustose, ma per noi a volte un pò pesanti. Nei tanti assaggi provati un solo piatto era retaggio del passato: il risotto ai gamberi di fiume buono, ma eccessivamente opulento. Per il resto un inizio perfetto con un orto in due tempi cotto e crudo, delle capesante intriganti di riflessi orientali, un’ insalata di foiegras e salame talmente leggera che un tempo sarebbe stata inconcepibile, un’ altra insalata di bagna cauda (quest’ultima solo un tantino dolce) e così via per arrivare al doppio pesce di lago buonissimo con la trota sugli scudi e ai dessert finali. Insomma Marco può dormire tranquillo quando deve viaggiare per i suoi impegni.