il Flauto di Pan

Vedi Villa Cimbrone e poi? Il portone d’ingresso ti fa percepire che you are entering in a different world, il parco che man mano si assottiglia fino a terminare nella terrazza sulla punta è la sorpresa che ti toglie il fiato, come il panorama che man mano ti avvolge sempre di più. Alle spalle la Villa, bella, importante ed articolata cela anche un bellissimo piccolo chiostro che fa quasi da anticamera al ristorante. Due scelte: la terrazza più informale e il Flauto di Pan ristorante gourmet che occupa una deliziosa saletta movimentata da due angoli con vetrate. Qui è arrivato da qualche tempo Crescenzo Scotti, ischitano, cresciuto con Nino Di Costanzo, affinatosi dagli Alajmo e maturato al Cappero nell’Eolie. Una cucina professionale e solida, che non rischia gli azzardi e si mantiene su un livello apprezzabile, a farti sognare d’altronde c’è già la cornice del contesto, e avere una tavola accompagna il sogno senza deluderti, è già un bel successo. Piatti di buona materia prima, sostanza e gusto, il migliore? secondo noi il maialino. La cosa meno convincente? la pasticceria, che ci è sembrata di classe inferiore al resto (come anche il pane).

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