Di Redazione Witaly

ancora un uovo! quello di Marco Bottega

uovo cotto a bassa t nella carta fata

Ancora uno uovo cotto (immancabilmente) a bassa temperatura, diciamolo francamente, non ne possiamo più di ritrovarlo in giro quasi ovunque. Però questa volta si merita la nostra lode

Ancora uno uovo cotto (immancabilmente) a bassa temperatura, diciamolo francamente, non ne possiamo più di ritrovarlo in giro quasi ovunque. Però questa volta si merita la nostra lode

ce lo propone Marco Bottega, enfant prodige della ristorazione laziale, che dopo lunghi stages dai Caputo e da Bottura, è tornato nell’ agriturismo di famiglia e ora ha propone il suo menù gourmet. L’ uovo non è quello di Paolo Parisi, ma viene dal pollaio di casa, come tanti altri prodotti (è un agriturismo di quelli veri http://www.agriturismoaminta.it/ ) con buccia di zucchine tartufo e guanciale croccante è un ottimo boccone. Prima ci aveva un pò deluso un rotolino un pò unto di melanzana facito di provola di Morolo, una tartare di carne di cavallo un pò elementare, e un baccalà cotto sulla pelle grossolano. Poi il riscatto con l’ uovo cotto in carta Fata (sopra chiuso e sotto aperto) e a seguire un sontuoso “cacio e pepe” degno di un altro Maestro di Bottega, il geniale Salvatore Tassa, e ancora una buona spalla (cappello del prete) brasata cui mancava solo un pò di polenta. Per finire dessert buoni ma poco coraggiosi. Conto sui 45 euro. Grandi etichette a richiesta.

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