30 anni dopo la prima volta fa sempre un certo effetto risiedersi in questa saletta, allora ricavata dentro il ristorante più grande del padre. Questa sera non c’è Gianfranco, ma Luca che in sala ormai gestisce con disinvoltura la struttura e in cucina la nutrita brigata che ha nella mamma, nella zia Paola e in Mori i collaudati e solidi riferimenti.
30 anni dopo la prima volta fa sempre un certo effetto risiedersi in questa saletta, allora ricavata dentro il ristorante più grande del padre. Questa sera non c’è Gianfranco, ma Luca che in sala ormai gestisce con disinvoltura la struttura e in cucina la nutrita brigata che ha nella mamma, nella zia Paola e in Mori i collaudati e solidi riferimenti. Dopo tanti anni dobbiamo dire che il livello si mantiene sempre molto alto, il divertimento per il gastronomo goloso pure. La cucina riesce ad aggiornarsi e tenere i tempi, magari non punta ad essere l’avanguardia d’Italia, ma questo è un onere che dovrebbe essere a carico delle nuove leve più che di quelle storiche. Il menù scorre veloce e brillante, con una sola nota stonata (la sogliola che viene un pò strapazzata dai tanti ingredienti), ma che poi trova il largo nei piatti centrali di grande sostanza e gusto (i capellini con il foiegras e lo stracotto), ambedue forse un pò retrò…ma magari a trovarne in giro!!! Vissani a Baschi.