E’ sempre stato uno dei nostri posti preferiti, una sosta ideale a metà strada tra Roma e Milano. Appena fuori dal mediocre borgo di Calenzano, è subito Travalle chiusa nel verde delle prime colline dell’Appennino. La Fattoria è antica, alcune camere rasserenano la sosta ed il giardino è citato nei libri d’arte come esempio eccellente di giardino all’italiana. Si è sempre mangiato in modo soddisfacente nella trattoria che è posta subito all’esterno della fattoria, ma certo è che con l’arrivo di questi tre giovani è difficile pensare che questo locale rimarrà poco conosciuto e frequentato come noi ce lo ricordavamo. Sono tre amici (due in coppia), tre ragazzi in gamba, tre curriculum formidabili. Devono mettere a punto la sala, visto che i 3 provengono tutti dalla cucina, ma Ilaria, pasticciera sublime, si sta sacrificando per colmare la carenza. Gli altri due fanno a gara in cucina a chi ne sa di più e dalle loro mani esce un fiume inarrestabile di salse, emulsioni, jus e a chi non conoscesse le differenze tra una vellutata e una besciamella, pensiamo che un’esperienza in questo locale sia opportuna e doverosa. Il lato negativo è nell’impatto palatale e nello stomaco: le cose più leggere sono arrivate con i 3 (ottimi) dessert, e questo la dice lunga sul contenuto calorico dei piatti precedenti. Certo è che per chi ama la cucina classica, una visita a Le Tre Lune sarà una vera scoperta, siamo di fronte al miglior ristorante di tale tipo esistente in Italia. Sarà comunque interessante vedere come si evolverà.