Petra a Sant’Elia

Il quasi deserto gastronomico che si stende tra Frosinone e Caserta, comincia a riservare qualche buona sorpresa. Qui siamo in un paesino all’interno di Cassino, in un locale di sicure ambizioni. Lo testimonia l’investimento (varie belle sale ricavate in quello che un tempo era un frantoio), la qualità dell’arredo e del servizio. Il tutto si deve ad una giovane coppia che in questi mesi ha deciso di cambiar vita, aprire un ristorante, sposarsi e fare un figlio, scusate se è poco! Come dire che a Stefania e a Mario il coraggio non manca. Lui comunque era già sceso in campo, cioè nella ristorazione, nel ristorantino di famiglia, la Tinaia al centro di Cassino. Ma andando a curiosare in giro erano nate le ambizioni. Oggi ce la mette tutta ovviamente con il desiderio che traspare di lasciare il segno. La cosa positiva è che non perde il senso della misura: i piatti si mantengono di pochi ingredienti, senza troppe salse e ricerca di effetti speciali, ricercando una presentazione moderna, una leggerezza opportuna, un equilibrio naturale. Manca secondo noi ancora il tocco che fa la differenza, ma c’è da dire che Mario Di Vito è ancora molto giovane e quindi potrà sicuramente migliorarsi. I piatti migliori ci sono sembrati i due primi: un originale spaghetto con i broccoli e un risotto ben ideato. Meno ci ha convinto un calamaro un pò gommoso e un’orata un pò troppo cotta e coperta dal contesto. Però oggi il goloso errante sa che nel deserto c’è un’oasi golosa e serena.

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