Ci siamo capitati un pò all’improvviso, ritrovandoci ai Parioli con un impegno saltato. E’ bello vedere un locale di classe che lavora ed è bello avere una piacevole conferma. Roy è uno di quei pochi chef che ha sempre qualcosa da dire e lo fa in modo originale e personale. Cura tutto con grande precisione, pensiamo al servizio del pane, ai vari stuzzichini serviti (buonissime le puntarelle), si fa la pasta fresca in casa, ma anche le salsiccie, e non tralascia i dessert. Insomma uno chef completo che questa volta, memore di nostre passate critiche sui primi (un pò trascurati a volte) ce ne ha voluti presentare tre. Tutti e tre innovativi, poco italiani, ma sensati e che ti fanno pensare, dalla pasta ripiena che lascia il campo aperto alla farcia e al condimento, ai maccheroni di interessante cottura, agli spaghetti freddi al levistico coraggiosi e intriganti. Prima dei primi, due entrate più classiche come la ceviche (troppo insistente sulla nota acida) e il foie gras (troppo orientato al dolce), ambedue comunque molto eleganti.