Lilith a Lecce

La struttura è articolata, offre un’ospitalità corretta, e un ristorante dove grande attenzione è riposta sulla selezione dei prodotti in piena trasparenza con una serie di informazioni utili al riguardo, a parte quelli, che non sono pochi, che si autoproducono in stagione. Tutto è fatto in casa dal pane ai taralli per arrivare alla fine del pasto e quasi tutto è gestito direttamente dalle mani della famiglia con ben 3 generazioni in campo. Sovraintende papà Claudio, ma sono le donne a tenere il filo, dalla nonna alle due giovani figlie, Martina e Giulia quest’ultima in sala sommelier. Sulla tavola arrivano piatti che confermano qualità e impegno, si cerca anche un pò di cura estetica, c’è cortesia nel servizio, manca forse qualche linea tecnica per aumentare il livello senza ovviamente perdere in autenticità e spontaneità. Buono il pane, sufficienti i vari fritti proposti, di rilievo i ciceri e tria, un pò caramellosi i secondi. Conto di grandissima onestà.

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