Di Luigi Cremona

La Foresta a Rieti

Vicino al bel santuario francescano, e ad un golf sospeso sulla collina, nel verde intenso che dà nome anche al locale, c’è questo storico ristorante che non a caso fa anche parte dei Ristoranti del Buon Ricordo. Come tanti nati probabilmente per fare solo banchetti e cerimonie, a questi poteva limitarsi, e invece si avverte uno sforzo per la ricerca della qualità. La sala è ampia e spaziosa, i tavoli ben distanziati non temono le imposizioni del dopovirus, e due generazioni di famiglia Di Carlo sono lì pronte ad accogliere e a servire con discrezione e puntualità. La cucina si sforza ma fa fatica a far dimenticare che nasce per far numeri, appaga con le sue generose e ridondanti porzioni di ricette proposte in un menù sterminato che cerca di accontentare qualsiasi esigenza, ma che finisce per annacquare l’anima tradizionale del posto. La curiosità interessante è la cantina: non solo ben fornita, ma scopriamo che il vino se lo fanno anche in casa grazie alle loro vigne che sono ancora più in alto. Ben 8 etichette, che stanno affinando e crescendo, e che spaziano dal riesling alla malvasia puntinata.

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