Una bella storia iniziata tanti anni fa da Enzo Da Prà che qui è nato prima di andare in giro per il mondo e ritornare ad aprire una Locanda deliziosa e un ristorante. Questo accadeva tanti anni fa nei primi anni ottanta. Qui veniva Gualtiero Marchesi a trovare l’amico ed era uno dei pochi posti che piaceva veramente al Maestro. Più modestamente venivamo anche noi, conquistati dalla semplicità del luogo, ma anche dal tocco raffinato di Enzo, uno chef istintivo, spontaneo, creativo pur nel suo attaccamento viscerale all’Alpago. Abbiamo visto praticamente nascere Benedetta e Riccardo, oggi ambedue con due splendidi figli. Benedetta ha dapprima aiutato la madre in sala, poi ne ha preso la responsabilità e ora si è nuovamente allontanata per seguire meglio la famiglia. Al suo posto è subentrato il giovanissimo e bravo Ciul Gheorghe. Anche in cucina c’è stato un lento cambio di responsabilità. Prima con Riccardo, il quale però è sempre stato attratto da Londra (ricordiamo gli anni in cui è stato all’Halkin Hotel aiuto del bravissimo Stefano Cavallini) e qui ha gestito per altri due anni un ristorante andando avanti e indietro. Ma alle spalle aveva Raffaello Mazzolini, uno dei migliori chef friulani in circolazione (ora è con Emanuele Scarello). Oggi sembra definitivaamente tornato (ma quando parliamo di Londra, il cuore gli si spalanca) e Riccardo sembra ora attratto dal mettere a punto alcuni format di evento o televisivi, tipo Cucina in Viaggio o altro ancora. Questo per dire che è sempre stato tutt’altro che chiuso e isolato, ma è invece un “montanaro” aperto verso il mondo esterno, non dimenticando comunque mai come si cucina, ce l’ha nel DNA e gli viene facile. Il salmerino che ci ha dato era buonissimo, le lumache valgono un viaggio a posta, tornanti compresi. La cosa che meno ci ha convinto è la carbonara, opulenta ma disequilibraata, ma è il piatto che ha fatto la sua fortuna a Londra e quindi ci inchiniamo.