La Chiocciola a Portomaggiore

Circa mezzo secolo fa Ido Migliari ebbe l’idea di proporre una cucina fatta di prodotti del circondario, di semplice ispirazione locale, ma servita con cura e, a lui piacevano i vini e se ne intendeva, abbinata ad una ricca cantina. Nasce così la prima Chioccola, quella di Marrama, poi con il nuovo millennio si cambia sede ma ci si sposta di poco, in direzione delle valli, in questa struttura più ampia, che ha un largo spazio per la cucina e una sala che permette anche qualche banchetto. Ido e Franca sono sempre presenti, ma in cucina ormai da tempo le responsabilità sono passate al figlio Athos, cresciuto in cucina, ma non solo quella di casa. Da citare almeno è la sua importante esperienza da Vissani. La cucina è grossomodo quella di prima, ma di sicuro l’attenzione è costante, il menù riporta la lista dei principali prodotti utilizzati e ci sono piccoli artigiani eccellenti. Il cuore rimane sempre vicino alle rane, alle lumache, alle anguille, i tradizionali prodotti di questa terra che vengono proposti sempre e in più versioni. Una cucina che scorre come la visita ad un museo di civiltà contadina, con le ricette che raccontano fedelmente il territorio, una specie di percorso didattico fatto di passione ed amore, senza la pretesa della contemporaneità, o l’ambizione di stupire, ma solo quella di mostrare al cliente i tesori di questa terra con semplicità e modestia. Grazie Athos e complimenti alla giovane Angelica, una mano fresca e gentile che abbiamo visto recentemente lavoare (bene) a Emergente Chef.

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