Cracco a Milano

Carlo Cracco sarà impegnatissimo e famoso, comunque non si dimentica del suo ristorante. Ci accoglie (anche se poi deve scappare via) nel suo ristorante dove ci troviamo tra un nugolo di volti nuovi, in sala come in cucina. Resiste il buon Sangi, l’unico superstite della vecchia brigata di sala, mentre in cucina il giovanissimo Luca Sacchi, che fece ottima figura a Emergente di due anni fa, ha preso il posto di Baronetto, e si destreggia come può con i nuovi e giovanissimi arrivi. Non è semplice sostituire Baronetto&Co in una cucina così complessa e d’avanguardia. Luca ci prova, sente la responsabilità e ce la mette tutta. Il risultato è confortante, lo stimoliamo a perseguire traguardi ancora più ambiziosi, e ci godiamo una gradevole serie di stuzzichini dove primeggia l’insalata russa caramellata, per poi cadere nella normalità di una lingua di vitello con scampo che non trovano la giusta fusione, risalire con i buoni ravioli di latte di capra in versione autunnale, e il ben contrastato carpaccio di fassona con acciuga e nocciole, e finire in frenata con una volenterosa ma un pò semplice composizione di sorbetti. Speriamo che le due brigate, di sala e cucina, si siano ora assestate, indispensabile presupposto per ritornare sugli altissimi livelli di prima.

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