“Papà non faccio più giurisprudenza, divento invece cuoca”. Non sappiamo cosa il padre le abbia risposto, sappiamo solo che alle parole seguirono subito i fatti.
“Papà non faccio più giurisprudenza, divento invece cuoca”. Non sappiamo cosa il padre le abbia risposto, sappiamo solo che alle parole seguirono subito i fatti. Conoscemmo così Antonia in quel bel ristorante il Baldovino di Premariacco guidato dal bravo Raffaello Mazzolini (Raffaello dove sei finito ora?). Dopo la improvvisa chiusura di questo locale, eccola, grazie anche ad un nostro piccolo aiuto, da Bruno Barbieri e poi alla Dolada prima di aprire il suo locale, l’ Antico Foledor a Villa Lovaria. E’ aiutata da Romano De Feo (ex enotecario di Cividale) altrettanto bravo (nei vini) e appassionato. Il luogo è bello e suggestivo, ma presenta qualche inconveniente funzionale (la toilette esterna e la cucina in mezzo alle due sale). Cosicchè probabilmente li vedremo prima o poi traslocare. Nel frattempo non perdetevi comunque la cucina di Antonia. Si è avvicinata alla cucina tardi, ma ha poi recuperato grazie alla passione e alla cultura di base. Il suo è un approccio moderno, a volte ad alto rischio, un pò talebano. Nelle ricette migliori concede qualcosa all’ occhio, ma ha poi regole severe per il palato, che viene guidato senza concessioni e sbavature verso l’ obiettivo prefissato. Piatti che quindi si memorizzano bene, che magari non condividiamo al 100%, ma sono comunque piatti che colpiscono anche perchè ovviamente sono originali. Ve ne faremo vedere qualcuno più avanti.
Antonia sarà uno degli chef in gara nel prossimo Premio al miglior chef emergente del Nord, in onda dal 13 al 15 giugno alla Villa Mirabello di Monza.