Venivamo quindi quando c’era ancora Andreina, accanto alla griglia, a controllare con i suoi occhi esperti la cottura delle carni. Da allora sono passati gli anni e le generazioni, e la reputazione del locale si è sempre mantenuta alta; ci ricorda in questo un grande ristorante d’oltralpe, La Bonne Etape a Chateau-Arnoux, dove anche qui le generazioni si sono succedute mantenendo e migliorando stile e livello ma anche restando fedeli all’impostazione originale: tanta carne e tanta caccia. L’ultima generazione, Errico Recanati, è praticamente cresciuta qui tra griglia e padelle, ma ha anche approfittato dell’amicizia con Vissani (e non solo) per avere esperienze ancora più stimolanti che oggi ci gratificano di una cucina più complessa e giustamente più ambiziosa. Un livello decisamente interessante, vario e per altro proposto ad un prezzo competitivo (50-75 euro per un’ampia serie di assaggi). Non che tutto sia perfetto, pensiamo per esempio all’eccessiva frammentazione delle ricette, alla pesantezza di alcune (i bellissimi, ma pesanti, gnocchi di patate viola), all’improbabile unione dello scampo con la lepre, alla ridondante scaloppa di foie gras con i buoni tortelli….. ma nel complesso qui si mangia più che bene, con alcune presentazioni superbe, con delle ricette centrate nel gusto pieno, con un’oculata scelta degli ingredienti (straordinarie ad esempio le patate) e con una cura precisa anche dei dettagli (pensiamo alla varietà del pane offerto): bravo Errico, la nostra bonne etape italiana.