Andrea Aprea al VUN

L’albergo ha i lavori in corso con lo spostamento del bistrot sotto la cupola e un restyling quindi della ristorazione. Il Vun, il ristorante gourmet non dovrebbe essere toccato con il bel bar all’ingresso e la sala elegante e curata anche se i tavoli sono un pò avvicinati. Colpisce subito l’accoglienza perfetta di Nicola Ultimo (aiutato da Michele D’Emilio e la giovane Giulia Corsi che si è ben destreggiata ad Emergente Sala a Merano). Un servizio cortese e non banale che fa di questa sala una delle migliori d’Italia, anche se la carta dei vini si fa notare per i suoi non lievi ricarichi (e un solo rosato in carta!). In cucina è Andrea Aprea, campano ormai ben acclimatato, intraprendente e volitivo, sicuro dei propri mezzi e reduce dal recente riconoscimento delle due stelle. La sua “caprese” presentata tempo fa a LSDM a Paestum è un pò il suo simbolo ed è sicuramente una ricetta geniale: rende l’idea, è elegante e leggera, gustosa ed equilibrata. Nel lungo menù degustazione a parte la caprese le cose migliori ci sono sembrate un elegante “uovo di selva” ben contrastato tra pane croccante liquirizia e castagne, e i dessert finali belli da vedere, buoni da mangiare come tutti i dessert dovrebbero essere e spesso non sono. Per il resto la cucina si muove su una linea che rincorre il gusto scegliendo spesso la ridondanza e il barocchismo, il che potrebbe essere anche corretto (non è detto che la perfezione sia sempre quella della sottrazione e del minimalismo), ma quando il percorso è lungo alla fine la troppa succulenza è stancante e il numero di calorie eccessivo. Lo chef è ancora giovane, bravo e deciso, ci auguriamo che dia più spazio nel suo menù al mondo vegetale e ad un percorso complessivamente più equilibrato che faccia emergere meglio le sue tante qualità tecniche e creative.

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