Innio a Budapest

Eravamo rimasti indietro con questo post relativo al viaggio a Budapest di dieci giorni fa. Intorno alla Basilica di Santo Stefano si affollano le offerte gastronomiche e la concorrenza stimola verso la qualità. L’Innio ha qualche anno di vita e si è conquistato solida fama. Non ha la stella Michelin, ma 15 per la Gualt&Millau oltre alla segnalazione del miglior piatto dell’anno, che andiamo ad assaggiare ed in effetti merita: dei ravioloni all’agnello buonissimi, con un “touch” orientale indovinato, solo, per il nostro giudizio, leggermente troppo grandi a scapito di una miglior presenza estetica e bilanciamento con la farcia. Per il resto l’ambiente gradevole conquista, i buoni vini pure come il pane fatto nelle retrovie. Troppo morbida la mousse di foie gras, di qualità il petto di anatra, ma il piatto che fa la differenza è l’ottimo sanguinaccio, frenato dalle mele tagliate un pò spesse e dai pinoli non tostati come dovrebbero a nstro avviso. Ma nel complesso una sosta serena ed interessante.

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