Torniamo dopo pochi mesi da Pipero al Rex. Lui è sulla cresta dell’onda, popolare per le sue battute, autoironico, efficace nei dibattiti, ermetico nell’estemporaneità. Un vero professionista della sala che, si sa, è piuttosto avara di personaggi. E di sicuro lui detta anche la linea di cucina, per altro sempre affidata al volenteroso giovane e bravo Luciano Monosilio. E’ una cucina che osa senza strafare (bene!), che a volte copia qualcosa (ma chi non lo fa?), ma che offre anche spunti originali e intriganti.
Torniamo dopo pochi mesi da Pipero al Rex. Lui è sulla cresta dell’onda, popolare per le sue battute, autoironico, efficace nei dibattiti, ermetico nell’estemporaneità. Un vero professionista della sala che, si sa, è piuttosto avara di personaggi. E di sicuro lui detta anche la linea di cucina, per altro sempre affidata al volenteroso giovane e bravo Luciano Monosilio. E’ una cucina che osa senza strafare (bene!), che a volte copia qualcosa (ma chi non lo fa?), ma che offre anche spunti originali e intriganti. La prima volta ci aveva convinto fino ad un certo punto, questa volta l’abbiamo trovata migliorata con punte di valore ragguardevole e solo qualche caduta (ci hanno poco convinto il maremonti gamberi e maiale e l’insalata ai lamponi). Ma l’inizio è stato notevole, a cominciare dallo splendido boccone iniziale (qui sopra in copertina) e il finale non da meno (primi e secondi), e non è poco! La sala è tra le più rilassanti di Roma, dove il lusso della semplicità rende tutto immediato e godibile. Pochi coperti, occorre ormai prenotare per trovare posto, e in tempi come questi è un bel successo. Ultimo plus: sempre aperto, anche la domenica, un bel vantaggio per chi magari passa per Roma e vuole avere un indirizzo sicuro. Tutto questo si paga qualcosa, ma ne vale la pena.