La Cucina Italiana nel Mondo come patrimonio universale dell’Umanità. Se ne parla da tempo con Rosario Scarpato e ora è arrivato il momento importante: quello di lanciarla. A sostenerne la fattibilità è la dssa Poggi che lavora proprio su questi temi all’Unesco e che fa un preciso intervento in favore di questa candidatura. Poi man mano ecco le adesioni delle più importanti associazioni: FIC; le Soste, Eurotoques, Alma, Chic, JRE. Pensiamo che questa iniziativa possa essere un grande contributo morale e pratico alle migliaia di cuochi, pizzaiol, camerieri, pasticcieri, operatori che lavorano all’estero in nome dell’Italia. Un domani forse si sentiranno un tantino più gratificati e coesi nel loro lavoro e ne avremo tutti da guadagnare.
Mauro De Paulis
Stagione delle Guide, nonostante il ritardo (in genere viene presentata ai primi di ottobre) è sempre prima la Guida dell’Espresso, che sarà seguita lunedì 24 da quella del Touring e da quella del Gambero Rosso, mentre per la Michelin bisognerà aspettare metà novembre. Senza voti, con soli 6 gradini da 0 a 5 cappelli. Cambio quindi di direzione e ragionamenti, come dire che si ritorna al passato, cioè a quello che ha sempre fatto la Michelin, con le sue stelle senza mai dare voti. In testa come percezione sale Uliassi, scendono Beck, Pinchiorri, Cerea. Il totale dei cappelli sfiora i 500 ristoranti, è questa quindi la consistenza della ristorazione italiana buona ed eccellente, anche in questo vicino a quanto dice la Michelin. Si presenta anche la guida dei Vini, completamente rinnovata rispetto al passato, a cominciare dai coordinatori, oggi Antonio Paolini e Andrea Grignaffini, per una guida che ci sembra alla prima vista comunque differente e comunque pratica e facile da consultare.
Bella serata quella organizzata dalla famiglia Moscardi (tre generazioni in grande forma) ed è stato bello vedere come tutto l’Abruzzo o quasi sia intervenuto ed abbia contribuito con prodotti, vini, ricette e allegria alla riuscita della serata. 40 anni che hanno visto cambiare l’Italia e soprattutto l’Italia della ristorazione, quest’ultima decisamente in meglio e fa notizia.
I prodotti tipici dei Parchi nazionali si ritrovano a L’Aquila, una location emblematica, un’iniziativa che ci sembra opportuna per riportare attenzione alla difficile situazione dei nostri Parchi, in equilibrio precario tra necessità di proteggere e salvaguardare, ma anche quella di sostenersi economicamente. E l’Aquila è sicuramente la sede più indicata per un tale dibattito.
Mauro De Paulis mostra orgoglioso il suo “cuore” di Paganica, una specie di culatello abruzzese. La loro vecchia bottega è ancora chiusa nel centro storico terremotato, ma la vita e il lavoro devono andare avanti. La nuova bottega è in via Fioretta a Paganica 3663319253, e Mauro ci porta anche da un altro bravo artigiano: Dante Janni, macellaio a San Demetrio nei Vestini 3403473515. Aiutiamoli e il modo migliore è venire qui a fare la spesa.
Callara (caldaia): pecora ala callara è la ricetta classica dei pastori abruzzesi. Legata all’ epopea della transumanza, viene ogni tanto riproposta in qualche circostanza speciale.
Abruzzo presente non solo in gara, per altra vinta con Nicola Fossaceca, ma anche con la testimonianza diretta di un Artigiano del gusto di Paganica, Mauro de Paulis, che ci ha portato i suoi salumi scampati miracolosamente al terremoto e che ora nessuno, ahimè!, viene più a comprare.
Quante volte sono passato a Paganica?