Un cammino goloso quello proposto e descritto da Alberto Marcomini nel suo nuovo libro: “Camminare la terra dei formaggi”. Ti prende per mano per farti conoscere alcuni prodotti straordinari raccontando le storie di tanti bravi produttori e tante curiosità. In 30 anni Alberto ha contribuito come nessun altro alla crescita di questo settore e tutti noi appassioanti gli dobbiamo qualcosa.
Elisia Menduni
Non vediamo l’ora di sfogliare il libro, perchè la storia dei Roscioli è un pò anche la storia di questo quartiere, dove abitiamo da quasi 50 anni, ora diventato anche meta gastronomica proprio per loro due, due fratelli determinati ed ostinati, grandi lavoratori, che hanno rivoluzionato l’antico forno affiancandolo poi nel tempo ad una serie di alternative e locali complementari che godono di larga popolarità e successo. Oggi Alessandro e Pierluigi sono molto conosciuti, ma sono rimasti con i piedi per terra, di poche parole, ma concreti ed efficienti.
Ci univano tante cose, l’indirizzo (via dei Giubbonari), l’amore per questa bella città (io da autoctono lui da nuovo cittadino), l’odio per la sua decadenza, la passione per la ristorazione, la curiosità di scoprirne ogni dettaglio. La casualità del mondo non ci ha mai fatto stringere forte amicizia, ognuno di noi è sempre andato in giro vorticosamente per la sua strada. Ma Lui senz’altro ha costruito tanto in questo settore, basterebbe citare la Città del Gusto e il Gambero Rosso Channel, primo canale televisibvo monotematico. Tutte cose in largo anticipo con i tampi, forse pure troppo. Era capace di grandi visioni, di grandi progetti e ci metteva pure la faccia, una specie di uomini di cui in Italia si è persa quasi la traccia. Voleva aggregare e non dividere, e stava lavorando per poter ridare slancio e nobiltà al giornalismo del settore. Speriamo che qualcuno ne raccolga l’eredità. Un caro saluto Stefano, la notizia della tua morte mi ha colto lontano, in Francia, chiedo perdono di non essere lì a Marinella, tua moglie, ai tuoi cari amici, tra i tanti quelli comuni come Marco Bolasco, Maurizio Cortese, Alessandro Roscioli, la brava Elisia e una raccomandazione, non fate morire Gazzetta Gastronomica, sarebbe un peccato!
il Washoku, la cucina giapponese, è patrimonio dell’umanità come la cucina francese e quella mediterranea. Una cucina affascinante che si basa su un giusto rapporto con la natura e ha alla base un ottimo equilibrio nutrizionale. E’ anche una cucina assai varia, dal Kaiseki al Sushi, dal Kabayaki al Sukiyaki, dallo Yakitori al Tempura, dalla Shabu-shabu al Kushiage e tanto altro ancora. Sakè e i celebri prodotti fermentati di soja e miso che sono alla base di questa cucina, sono stati presentati a Palazzo Vecchio.
Serata intensa l’altra sera a Roma. Prima a scoprire le meraviglie e la raffinatezza dell’operazione Unforketable di Niko Romito, mentre due piani sotto Viviana e Sandra presentavano il loro ristorante (temporaneo, fino alla fine dell’anno) particolarmente giudizioso nei prezzi. E poi a Casa Bleve per gli auguri dell’Unione Italiana Vini, dove abbiamo trovato il gotha politico del vino in Italia.
Gabriele Bonci non si ferma, meno male. Gira il mondo, è richiestissimo ovunque, potrebbe tranquillamente vivere di consulenze, eppure sceglie un momento difficile come questo per andare ad aprire la sua bottega, cioè il suo nuovo forno. Ed è un forno qualsiasi dal di fuori, senza titolo se non “panificio”, senza particolari orpelli e non firmato da un archistar, ma nel suo cuore batte un gran lievito madre ed è guidato da un grande fornaio: il suo pane fino a ieri già buonissimo, oggi è perfino migliorato. Panificio, via Trionfale 34 Roma.
Ino a Firenze, Ino a Eataly roma e ad un certo punto anche Ino a Cooking for Art. Alessandro Frassica è infaticabile e noi anzi gli auguriamo di diventare non solo ino e trino, ma anche ino e cento-ino. Due sere fa l’ultima sua creazione: l’hamburgher italiano, una serie di panini dove svettava quello con la colatura di alici.
Qui sopra i ragazzi dell’Istituto alberghiero Pellegrino Artusi con Heinz Beck. Sono stati molti i volontari in questa serata di beneficenza, e vogliamo cominciare da loro. Una serata che ci ha impegnato molto, ma siamo anche molto soddisfatti per come è andata e il merito va ai tanti che hanno lavorato e contribuito al risultato finale. Ecco in questo primo post i preparativi.
Brucia le tappe Lorenzo Cogo, sostenuto da un conforto mediatico senza precedenti in Italia, e dalle sue indubbie capacità: in un solo anno è già famoso. E per celebrare il compleanno ha pensato bene di radunare un pò di amici, che non sono poi pochissimi. Pochi sono solo i suoi colleghi presenti, a parte Renato Rizzardi (Locanda di Piero) e Riccardo Antoniolo (Ottocento) a dare una mano.
Nasce a Testaccio la Gazzetta Gastronomica di Bonilli. Nasce in un giorno bagnato dalla pioggia, e quindi sarà fortunata; nasce pure con tanta Passione Gourmet nel corpo. Si brinda con zuppe famose, noi arriviamo tardi, giusto in tempo per raccattare un boccone prezioso (panettone e quinto quarto, firmato Bottura). Auguri.