Le cene a 4 mani hanno un senso? Sicuramente quando servono a far conoscere chef e quindi territori lontani dove non tutti riescono agevolmente ad andare. Ma non basta, bisogna trovare chef che riescono a gestire la trasferta senza perdere per strada la propria identità, e questa seconda condizione non sempre viene soddisfatta, sia perché lo chef che viene da lontano sbaglia la tipologia della ricette, sia perché non sempre la brigata ospitante riesce a accogliere e a integrarsi con quella che viene da lontano. Il più delle volte rimaniamo quindi un po’ delusi da queste cene, che risultano ben lontane dai modelli originari. Un plauso invece a Giuseppe Gaglione del Radisson sia per la scelta coraggiosa degli chef invitati (tutti nominativi di chef giovani capaci e innovativi) sia infine per il risultato. La cena a 4 mani con Alessandro Dal Degan è stata piacevole e godibile, e per noi che conosciamo Alessandro dagli inizi, un piacere ritrovarlo sempre più maturo e fedele al suo percorso.
Alberto Ugolini
I Partner emergente si distinguono per essere realtà imprenditoriale di prodotti sempre molto “dinamiche” e “giovani” nel pensiero : Kettemeir non fa eccezione perché , pur compiendo quest’anno i suoi primi 100 anni, è una cantina altoatesina, che ha saputo rinnovarsi nel tempo. Dal 1986 fa parte del Santa Margherita Gruppo Vinicolo e da allora è considerata una dei fiori all’occhiello di questa società. Tenuta fondata nel 1919 da Giuseppe Kettmeir , negli anni ha raggiunto livelli eccellenti grazie anche all’utilizzo di materie prime e collaborazioni con famiglie di agricoltori locali.
Tante le novità per celebrare il centenario : Limited Edition Riserva 1919 Extra Brut (millesimo 2013), nuovi investimenti in cantina e un nuovo stand da proporre a Vinitaly 2019.
Un gruppo di aziende in forte crescita sul mercato nazionale ed internazionale: Santa Margherita, presente in ben 6 regioni con nove aziende e ancor più territori di riferimento. Milano Wine Week, il multievento ideato da Federico Gordini ospita a Palazzo Bonora alcuni degli incontri più rappresentativi tra i quali appunto questo. Assaggiamo 6 bottiglie, sei mondi diversi che Alberto Ugolini, brand ambassador dell’Azienda commenta con una ricchezza straordinaria di dati senza mai stancare, mentre Chiara Giovoni fa da contrappunto stilistico. Chiude l’ambasciatore delegato, Ettore Nicoletto, visibilmente soddisfatto della degustazione, ma anche del successo internazionale che ha saputo trovare. Complimenti al loro lavoro ed anche al legame che hanno sempre perseguito con il mondo della ristroazione.
Questo il titolo della serata: due chef amici, Andrea Fusco e Luigi Ottaiano (ambedue CHIC), l’azienda vinicola Kettmeir e una band hanno dato vita ad una simpatica e ancora calda serata romana. La piazzetta del Giuda ballerino si rivela la sera molto più tranquilla di quanto faccia pensare la vicinanza di via Tuscolana, così rilassati ci siamo goduti musica piatti e vino. Saltando la musica, comunque piacevole, i piatti erano equamente divisi: i primi due di Ottaiano, l’elegante chef patron del Kallmunz di Merano, e i secondi ovviamente dello chef di casa. I vini, presentati da Alberto Ugolini, hanno accompagnato la serata, da citare lo spumante rosè servito in magnum.