Non sembra di stare a Roma sia per il paesaggio quasi irlandese (ampi prati e lago al centro), sia per le dimensioni del locale, che può ospitare comodamente tra esterno ed interno, sopra e sotto, e giardino d’inverno alcune centinaia di persone. La cosa positiva è che entrando non si percepisce sciatteria e confusione, ma invece una sensazione generale di confort e qualità e il merito va dato alla coppia di titolari, Sabrina Corbo e Pietro Saulli, che pur poveniendo da un altro settore non hanno esitato a puntare su un arredo e un design di forte impatto. C’è un’ottima pizza, affidata all’esperto Ivano Veccia, conosciuto ad Ischia, c’è una bella griglia a vista con tagli di carne di varie origini per accontentare più gusti, e c’è una cucina sotto la responsabilità di Daniele Creti. La possiamo giudicar poco, in quanto poi ci siamo concentrati più sulla pizza e sulla carne, ma indubbiamente per quel che abbiamo potuto vedere la qualità degli ingredienti c’è come testimonia la lunga serie di antipastini per la verità fin troppo abbondante e materica. La sala è ben gestita, con un personale motivato e anche questo pensiamo si deve alla grande amicizia di Umberto Giraudo (il guru italiano dell’accoglienza e dell’ospitalità) con la proprietà. Noi da romani non possiamo che essere contenti di vedere un così importante e ben fatto investimento in questo settore.