Di Redazione Witaly

Oliver Glowig a Roma

 

Gli chef stranieri alle prese con la cucina italiana sono sempre più numerosi. Un tempo visti con sospetto, si sono ormai guadagnati rispetto non solo per le capacità tecniche, ma anche per il comportamento professionale.

 

Gli chef stranieri alle prese con la cucina italiana sono sempre più numerosi. Un tempo visti con sospetto, si sono ormai guadagnati rispetto non solo per le capacità tecniche, ma anche per il comportamento professionale. Oliver Glowig ha avuto il coraggio di lasciare una struttura dorata e comoda (il Capripalace, e pensate che la moglie è di Capri), per dimostrare le sue indubbie capacità in un percorso più personale ma anche più difficile. A Roma è giunto da pochissimo tempo, i suoi sforzi sono stati notevoli per far decollare il ristorante, la cucina è già a buon punto anche se un paio di piatti non ci hanno convinto, ma è la carta dei vini e la sala che hanno bisogno urgente di trovare correttezza e professionalità. Comunque è indubbio che la ristorazione romana ha acquisito un altro importante punto di riferimento. Oliver Glowig all’Aldrovandi Palace di Roma.

l'ingresso

gnocco di patate ripieno di amatriciana

elegante la trippa di baccalà con caviale pancetta ricotta e taccole

gran materia prima con questa mozzarella di bufala con battuta di fassona piemontese, acciughe e crema d'uovo

spaghetti tiepidi all'amatriciana con gamberi rossi e sorbetto al pomodoro

molto decise le eliche cacio e pepe con ricci di mare

decisamente troppo "coperte" le triglie con patate schiacciate midollo gratinato e ciliegie in salsa di porto rosso

pollo ruspante 1

pollo 2

pollo 3

pollo 4

schiuma di latte di mandorle e granita caffè

gelato allo yogurt con cremoso al cioccolato bianco acido

cioccolato in cinque consistenze con semifreddo alla liquirizia

golosità 1

golosità 2

Oliver Glowig

la struttura 1

la struttura 2

Aldrovandi Palace

 

 

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