Vale la pena arrivare fin quassù. Sull’altopiano non mancano le attrattive anche gastronomiche, ma senza dubbio il punto di maggior attrazione per noi golosi è questa Tana, che si presenta semplice e modesta, e si rivela agguerrita e giustamente ambiziosa. Questo grazie ai titolari, tutti giovani : in sala è Enrico Maglio, in cucina Alessandro dal Degan, e dietro le quinte Stefano Fracaro.
Vale la pena arrivare fin quassù. Sull’altopiano non mancano le attrattive anche gastronomiche, ma senza dubbio il punto di maggior attrazione per noi golosi è questa Tana, che si presenta semplice e modesta, e si rivela agguerrita e giustamente ambiziosa. Questo grazie ai titolari, tutti giovani : in sala è Enrico Maglio, in cucina Alessandro dal Degan, e dietro le quinte Stefano Fracaro. Il menù rivela le sue ambizioni, sia sul versante “territorio” che per le “prospettive” dividendosi equamente, così come l’estro dello chef. C’è attenzione alla materia prima, c’è padronanza e varietà di schemi, c’è creatività e voglia di rischiare, e spesso (per fortuna) c’è anche il risultato. La cosa sorprendente è che la ricetta viene mediamente migliore nel lato “prospettive”, tendenzialmente più difficile, che in quello “territorio” . Ma Alessandro è ancora in piena evoluzione, gli raccomandiamo di approfondire e migliorare i dessert, e sarà comunque un piacere seguirne il percorso. Un ultimo plauso anche alla sala, moderna e efficiente come la cucina.