Le ambizioni ci sono, dal nome (Olimpo) alla comunicazione (la brava Belinda Bortolan che ci ha invitato), e le cose positive non mancano: la bella sala interna, il panorama della terrazza, l’impegno della cucina che offre un menù vario e appetitoso, qualche buona bottiglia in una carta un pò altalenante, la risposta della clientela (soprattutto straniera) che riempe ogni sera il locale (e di questi tempi è la cosa più importante). Certo però i prezzi non sono lievi, sono proporzionati alle 5 stelle dell’Hotel, ma non alla mise en place della tavola, ad un servizio (coordinato da Fabio Comandini) volenteroso ma frettoloso, ad una cucina (Michele Simioli) che si impegna ma che dovrebbe un tantino aggiornarsi.