E’ bella e rilassante l’atmosfera che si respira in questa antica struttura ora aperta all’ospitalità. Quasi come in una bella casa privata, con un’accoglienza focalizzata e ben equilibrata verso il lato giovane che ha a disposizione un fornito american bar e la possibilità di una cucina più semplice comunque ben servita, e a fianco qualche tavolo più elegante ma senza strafare. Riceve con classe e voglia di fare la giovane titolare e in cucina ritroviamo Imma Pantaleo, tanti anni alla Bolina di Tricase dove si era fatta conoscere, e bene, dalla critica gastrnomica. La mano è sempre colta, leggera. I piatti trasmettono qualcosa anche quando non sono pienamente equilibrati, ma portano con loro comunque un’idea, un ricordo, un messaggio. Questa volta ad esempio la “paparotta” rivisitata non ci ha convinto, ma è il recupero di una vecchia ricetta, meglio invece i due primi soprattutto con i delicati gnocchetti di patate. In conclusione positivo il giudizio complessivo: è un posto che merita.