La Capinera di Pietro D’Agostino

Appena all’uscita del casello è questa Capinera che da anni rappresenta l’approdo sicuro prima di salire al centro storico. Pietro D’Agostino sembra ancora un ragazzo, ma è chef di lunga esperienza, rientrato nella sua terra dopo anni al nord per proporre una cucina di chiara rispondenza territoriale, semplice lettura, misurata nell’innovazione, centrata nei sapori siciliani. In cucina con lui Concetto Rubera da molti anni, e i giovani Cornel Muscalu, Giulia Muzzoni, Emanuele Garosi. Il piatto bandiera è l’ottima passeggiata siciliana  che apre il nostro menù e che vede il polpo accompagnarsi con garbo ai classici ingredienti isolani. Ingredienti come la cipolla di Giarratana, il finocchietto selvatico, il cappero, la mandorla e così via che si ritrovano puntualmente lungo il percorso coniugati in note dolci, evitando asperità e contrasti che non sembrano nelle corde dello chef. Anche le note acide, che spesso introduce nella ricetta come appunto il cappero, l’acciuga, gli agrumi, alla fine rimangono in secondo piano per lasciare spazio all’agrodolce più dominante. Tutto è piacevole e buono, ma certo con qualche contrasto in più riteniamo che il menù sarebbe anche più interessante. I piatti migliori? Oltre al citato polpo, ci sono sembrati ben centrati la ricciola e a seguire il dentice.

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