C’eravamo stati quasi venti anni fa e casualmente siamo ritornati. Trovare un locale pieno senza un tavolo libero significa innanzi tutto che è forte il legame con il territorio, con le famiglie del circondario che qui vengono ormai da una generazione e mezzo, e tornano sapendo di trovare delle certezze: porzioni generose, ingrediente principale in primo piano, cucina di sostanza con un’impostazione leggermente datata per il gourmet, ma rassicurante per la stragrande maggioranza degli habituèes. Piero Dal Bello, chef e patron, è un solido professionista, affidabile e continuo. Gli anni passano, ma lui non si ferma ed ora medita una nuova avventura probabilmente nel Veneto, da dove viene. Il piatto migliore? un wafer leggero e gustoso di branzino e liquirizia.