Impronta d’acqua a Cavi

Dal Friuli dove è nato, a Cavi (vicino Sestri Levante) passando da Alajmo, Leveillè, Vivalda, tutte esperienze importanti e significative. L’avevamo conosciuto alla sua prima esperienza da chef, al Lord Nelson di Chiavari ed ora lo ritroviamo in questo locale che si è costrutito a propria immagine e dove si gioca la sua professionalità. Ivan Maniago è ancora giovane, ma sicuramente maturo, sia per quello che ha alle spalle, sia per la misura di quello che sta facendo: un locale bello, funzionale, che dà subito il senso dei suoi contenuti gastronomici, ma senza esagerazioni visto anche la modesta presenza sulla strada, la casualità del parcheggio, la lontananza da un’ importante località. Si è contornato di persone giovani e valide come la coppia Giorgia Fiasconaro in sala e Roberto Tomei valida spalla in cucina e con pazienza si è messo all’opera. mese dopo mese i consensi sono cresciuti ed ora, a meno di venti mesi dall’apertura, i numeri tornano e il cammino si fa meno ripido. Anche perchè la cucina non è distaccata dal senso comune, il gusto rimane giustamente l’obbiettivo principale senza cadere nell’ovvio, nel banale e nel piacere a tutti i costi. Pensiamo ad esempio ai due stuzzichini inziali che danno subito un anticipo della concretezza che arriverà, poi meglio la triglia che va a nozze con animelle e nocciole di una carne cruda alla promessa brace (che rimane una promessa che gli ingredienti affumicati presenti non mantengono). Buoni anche i primi dove però riscontriamo una sapidità eccessiva, e si continua con un elegante secondo e un dessert un pò bruttino, ma di indubbia bontà. In sintesi ci ha fatto un’ottima impressione per solidità di contenuti e capacità di gestirli.

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