Il Tino a Ostia

Il locale è sempre stato tra i migliori (se non il migliore) di Ostia anche prima di loro. Certo è che con Daniele e Claudio è diventato più attuale e contemporaneo. Presto con il rinnovo del locale lo sarà ancora di più. A Claudio dobbiamo una carta di vini che si legge come un romanzo, che predilige i piccoli produttori e i monovarietali. Daniele viene dalla grande brigata di Enrico Derflingher, più volte citata, quella “all stars” con Guida, Di Costanzo, e tanti altri che ora sono chef di grido e pluristellati. Rispetto a qualche anno fa l’abbiamo trovato più sicuro e maturo, con una cucina non banale, che pecca solo nel sottolineare troppo i contrasti organolettici, il che ravviva il sapore, ma spesso va a discapito dell’ingrediente principale della ricetta. Un pò semplici, ma molto buoni il tempura e il kebab, meno indovinati il tortello all”nduja e i dolci finali (un reparto che Daniele dovrebbe approfondire meglio, mentre il pane è già su un buon livello).

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