Uscendo sulla Nomentana poco prima del raccordo, una nuova pizzeria che si propone già oggi gradevole e che un domani (prima dell’estate) sarà completato con alcune camere e una terrazza per eventi. I due giovani titolari sono per altro esperti: Federico Del Moro e Federico Coniglio, e hanno chiamato due giovani pizzaioli in gamba come Giovanni Giglio e Mattia Lattanzio. La proposta è usuale (fritti e pizze) ma già al presente si allarga con una serie di monoporzioni dolci ben eseguite della Pasticceria Decore. Un locale quindi piacevole che per altro promette a breve di esserlo ancora di più. Tra gli assaggi ci ha colpito l’originale pizza con i topinambur, elegante e ben equilibrata nei sapori.
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Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Stefano Zanini ci aveva ben impressionato alla Selezione nord svoltasi ad ALMA di Emergente Chef, così siamo andati a trovarlo. Il ristorante è ricavato al piano terra di un curioso edificio prospiciente il vecchio porto. La sala, attualmente un pò arrangiata, presto avrà un nuovo look. E’ un’avventura da poco iniziata nel non felice periodo della pandemia, ma ora è pronta per spiccare il volo. Alla guida Stefano Zanini in cucina e Mattia Moro in sala, amici per la pelle e ora co-titolari, entrambi giovani e già con buone esperienze. C’è una base solida, una brigata formata e consistente rispetto ai tanti nuovi localini che si aprono in giro e la conferma arriva con una serie di assaggi che confermano le qualità di Stefano piatti pensati, ben equilibrati, mantengono il prodotto in primo piano, seguono fedelmente la stagione, cercano di offrire complessità al palato senza strafare. Il menù degustazione ha un ottimo rapporto prezzo qualità e tra i tanti piatti assaggiati mettiamo mettiamo sugli scudi il pesce di lago e la fagianella, meno ci sono piaciute le note fin troppo dolciastre e poco contrastate delle lumache e dei tortelli.
Il Finger’s (a Roma, Milano e Porto Cervo) è una serie di locali di indubbio successo. La formula piace, l’ambiente rassicurante ed elegante, il servizio preciso (un plauso al giovane Andrea Pirandello che ci ha servito al tavolo), la cucina giapponese viene coniugata in modo originale con contaminazioni non solo mediterranee ma anche sudamericane. Cerca di piacere quindi un pò a tutti e ci riesce pure. Dobbiamo ammettere che la materia prima è eccellente, la presentazione semplice ma d’effetto grazie alla moltiplicazione dei finger’s di base. Forse è un pò ripetitiva la formula, le ricette un pò ruffiane, ma il risultato è funzionale. Il piatto migliore? l’elegante e buona tartare di pesce, ennesima ma azzeccata variante di una ricetta ormai fin troppo diffusa.
Li abbiamo conosciuti entrambi come nostri emergenti, Andrea Mele a EmergenteChef 2020 e Christian Marasca a EmergentePastry 2020 ( evento previsto a Marzo 2020, ma rimandato per il covid ). Qualche giorno fa sono passati a trovarci per assaggiare i dolci di DOOR TO DOOR, la Pasticceria di Zia Restaurant. Una cucina moderna, con tecnica e precisione, lo stile del giovane chef Antonio Ziantoni, che decidere di condividere la passione per il dessert, con la proposta del pastry chef Christian, in versione delivery e asporto.
1) Babà cremoso al mascarpone e vaniglia
2) Tarte Citron base pasta frolla, frangipane alla mandorla, curd al limone, meringa bruciata
3) Tourbillon: pasta frolla e frangipane, pralinato liquido alla mandorla, chantilly alla vaniglia
4) Bisquit senza glutine al cacao, cremoso al cioccolato fondente, composta di ananas e mousse al caramello.
La composizione di 4 pezzi viene consegnata a 20 euro. Un solo pezzo ritiro in loco al ristorante costerebbe 5 euro ma si preferisce consegnare un minimo di 4 pezzi in packaging compatto.
Nell’attesa della prossima edizione della finale del premio EmergentePizza, 23 novembre a Palazzo Esposizioni in via Nazionale a Roma, mentre il 5 e 6 dicembre parte già la selezione nord 2021 all’Alma di Colorno (Parma) vi segnaliamo che oggi è stata presentata l’ottava edizione della guida
“Pizzerie d’Italia 2021” del Gambero Rosso Editore.
Quest’anno, alla luce dell’incredibile instabilità del settore causa covid, sono stati messi da parte i voti ma è stata premiata la necessità di reinventarsi, di trovare nuove forme di consumo hanno spinto molti ad andare oltre, a lanciare nuove sfide dando un fattivo contributo all’ emergenza. Restano gli spicchi a seconda del grado di eccellenza, si aggiungono i simboli di asporto e delivery, senza però “sfumature” di merito. Grande attenzione è stata data alle insegne che hanno dato grande prova di intraprendenza e che sono state promosse. Il gioco di squadra, in questo momento difficile che stiamo attraversando, è fondamentale in nome dell’italian style che ci ha reso e che continuerà a renderci inconfondibili nel mondo.
La guida segnala oltre 650 esercizi, con un’appendice dedicata delle migliori pizzerie italiane nel mondo, 14 nuovi ingressi nella vetta della classifica premiati (Premio Consorzio di Tutela dei Vini del Sannio e Goeldlin le divise da Chef) con i Tre spicchi e 2 nuovi Tre Rotelle : Davide Sarti con Forno Brisa a Bologna e Francesco Arnesano con Lievito, Pizza, Pane a Roma.
La Campania è come.sempre al vertice con 19 locali premiati, seguita dalla Toscana con 18, Lazio con 17, Veneto con 8; Piemonte con 7; Lombardia con 6; Sicilia con 4; Abruzzo, Sardegna, ed Emilia – Romagna con 3; Liguria, Basilicata, Marche, Friuli-Venezia Giulia e Calabria con 1.
Per il premio speciale “Maestri dell’impasto” sono stati scelti :
Simone Lombardi (Crosta -Milano) e Francesco Martucci (I Masanielli -Caserta).
Il premio alla Migliore carta delle Bevande va a Vinarte di Agropoli (SA).
Il Pizzaiolo Emergente dell’anno in realtà è una donna, Sabrina Bianco del “Pizzeria Borgo Rosso di Sera” di San Lucido (CS).
Il Premio “Ricerca e Innovazione’ va al 30 11 Donatelli di San Giovanni Lupatoto (VR).
Le “Pizze dell’anno” sono quelle di “Da Ezio” a Alano di Piave (BL), mentre la migliore Pizza Napoletana è risultata quella di Villa Giovanna a Ottaviano (NA); la migliore “Pizza all’italiana” è di “Chicco” a Colle Val d’Elsa (SI) mentre la migliore Pizza al taglio è Tellia di Torino. Un premio sempre poco considerato ma che chiude in bellezza una cena in pizzeria è quello della “Pizza Dolce”: la migliore in assoluto è di Pepe in Grani a Caiazzo (CE)
La posizione è invidiabile: si domina dall’alto tutta la spiaggia e nelle sere d’estate è ovviamente frequentatissimo. I due fratelli Sara e Simone sono due professionisti ben conosciuti, e la conferma arriva puntuale da un’accoglienza di giusto calibro dove è da citare anche il giovane Daniele Straccia. Servizio al tavolo che trova anche spunti graditi e riusciti come nell’indovinata insalatina tiepida di mare finita al tavolo, o nella presentazione del crudo nell’ apposita “cassetta” del pescatore. La cucina potrebbe limitarsi a quello che in genere sulla spiaggia la gente vuole e chiede: tanti crudi, qualche veloce primo e pesce al sale o sulla griglia. Tenta invece un percorso più ambizioso, e di certo più impegnativo ed identitario, che testimonia comunque la qualità di una brigata capace. A volte le ambizioni sono troppe, vedi ad esempio il secondo confuso di mare monti, o qualche altra imperfezione tecnica lungo la via (i due primi non perfettamente centrati). Le cose migliori arrivano dagli antipasti ben presentati e coinvolgenti. Nel complesso tra sala e cucina, tra location e prezzo tutto sommato adeguato a quanto proposto, crediamo che la sosta sia più che raccomandabile e pensiamo anche che ci sia un potenziale di ulteriore crescita.
Finalmente a Terni un bel locale! E lo dobbiamo alla professionalità della famiglia Serva che qui trova puntualmente una conferma. Bello l’arredo minimalista ravvivato dell’uso sapiente delle luci, bello il movimento della sale e salette aiutato dai due livelli che permettono soluzioni diverse alla privacy, bella l’accoglienza e la conduzione della sala tutta affidata a dei giovanissimi. Sono giovani anche in cucina e si danno da fare non poco per proporre un menù articolato tra carne e pesce, che non punta tanto al territorio quanto a presentare una cucina moderna di respiro ampio e a valorizzare le ottime materie prime. Non tutto riesce a puntino anche perché siamo alle prima battute considerando il lungo lockdown intervenuto poco dopo l’apertura. C’è quindi da ben sperare ed infatti torneremo presto. Il piatto migliore? pensiamo ai due primi.