Di Luigi Cremona

Campocedro a Siena

Siamo sicuramente capitati in una giornata sfortunata, con la sala al completo e in ritardo, e qualcosa non ha funzionato al massimo, perché a detta di tanti questo è il locale preferito dai gourmet e dagli appassionati. Ed in effetti lo chef è preparato, con esperienze importanti alle spalle. Solo che il percorso scelto si è rivelato complicato, con una serie di proposte fin troppo barocche, pesanti e affollate di ingredienti spesso in largo eccesso. Perfino l’appetizer invece di essere una sfiziosità leggera ed invitante era costituito da due tortelli fritti piuttosto pesantucci. Detto questo, e ci dispiace, perché poi abbiamo scoperto una coppia piacevolissima semplice e carina come quella di Daniela in sala e Kohsuke in cucina, la tecnica c’è e anche i sapori non mancano quando il piatto risulta più equilibrato nella sua concezione (vedi ad esempio il buon risotto). Ci auguriamo di ritornare presto e suggeriamo comunque a bravo Kohsuke di non dimenticare le sue origini giapponesi che a noi ricordano minimalismo e leggerezza.

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