Eataly è un posto variopinto e piacevole dove c’è comunque tanta qualità e ben disposta. Come anche nei ristoranti, questa Alice che è il top per Eataly a Milano e che merita lode a prescindere. Sia per la posizione e l’originale arredo pieno di soluzioni innovative, sia per i numeri che snocciola (80 coperti pranzo e sera affrontati da una brigata di quasi 30 persone), sia ovviamente per la cucina di Viviana. Lei nasce a Salerno, esperta pizzaiola, si trasferisce giovane in Lombardia e qui comincia a cucinare per approdare al ristorante milanese, il primo Alice, aperto nel 2007 in via Adige con Sandra Ciciriello tuttora socia. Si fa conoscere per la sua estrosa cucina di pesce, ottiene numerosi riconoscimenti e l’invito di Farinetti a trasferire nella nuova Eataly di Milano il ristorante. Qui si trova bene, lavora come una matta ma, per sua esplicita ammissione, è anche la prima volta che ci guadagna qualcosa. La serie di assaggi ce lo conferma, non ci si annoia al suo tavolo: non amiamo molto i molluschi e anche se ce ne sono capitati quasi ad ogni portata siamo usciti contenti e soddisfatti. Con facilità passa dalla ricetta coraggiosa, pensiamo alla variazione di melaznane o alla sfoglia d’estate, a piatti materici come l’ottimo polpo al cedro. Con misura gestisce l’affumicato, ma un pò meno il sale e le arachidi. C’è cura nel servizio, nei dettagli, negli stuzzichini iniziali, nell’assortimento del pane. Un plauso alla brigata, in via Adige era tutta al femminile, qui qualche ragazzo è ammesso, visto anche i numeri, ma sono sempre in larga minoranza.