Due tipi curiosi, comunque molto bravi. Eccoci a scoprire e raccontare questa curiosa vineria dove eravamo capitati tanti anni fa, ma che ora al suo undecisimo anno (donde il nome) vive una nuova storia. Due ragazzi, Regis più maturo in sala e Francesco in cucina, l’hanno presa in gestione e propongono qui le loro idee. Che non sono nè poche, nè semplici. Basti pensare quello che Regis ha abbinato ad ogni assaggio: tra birre, liquori, estratti, distillati, vini particolari….un vero campionario di “liquidi” particolari che ci vorrebbero tre pagine per raccontarli. Ma Francesco (27 anni) in cucina non è da meno, anzi! La lunga permanenza da Pier GIorgioParini ha lasciato il segno, completato poi dalla conoscenza di Antonia Klugmann. Ne è venuto fuori uno chef particolarmente versato sul lato green, (e viste le sue esperienze c’era da aspettarselo), assai propenso a rischiare nuovi sapori e accostamenti, dove prevalgono le note acide, crude, intense e rinfrescanti. Non c’è assaggio che non presenti un’erba strana, una foglia o un fiore, un ingrediente che richiederebbe la presenza di un esperto di botanica accanto. A volte esagera un pò (pensiamo al rotolo di rapa rossa cruda del piccione, all’intensità stucchevole del ginepro fermentato che il limone bruciato non riesce a domare), ma il lungo percorso è stato comunque sorprendente (la bacca di erba lipia, il tè di ortensia) denota ottima tecnica (le cotture delle carni, quella del fegato, mentre sballata è stata solo la coscetta di rana fritta) piacevole anche nella presentazione (la cipolla con il fieno, le sfumature del cavolo cappuccio). Che dire? torneremo di sicuro, per ora complimenti.