Tornare da Pascucci è sempre un piacere perchè con il tempo si apprezza sempre di più il grande professionista che è, si scoprono altri dettagli che ci confermano come questo indirizzo non solo è sempre valido, ma cresce giudiziosamente e con misura anno dopo anno. La sala è ancora più curata con i tavoli ben distanziati, e il menù offre una serie di proposte che appagano clienti e critici perchè si ricerca il bello e il buono con estro ma senza esagerare. Questa volta abbiamo anche trovato una pasticceria in crescita (anche se un pò troppo dolce), merito di Giorgia Moscatelli. Un solo neo, il risotto di eccessivo impatto per essere piena estate, mentre è difficile dire quale è stato il piatto migliore, visto che a contendersi il titolo sono in tanti e questo è sicuramente un bel segnale. La brigata di cucina guidata (sotto Pascucci) da Jlali Karim, annovera anche Tommaso Zoboli recente vincitore di Emergente, in sala con Vanessa ecco Lucrezia Di Rocco e Mirko Rebuzzi.
Gianfranco Pascucci
Prima volta di Albergatore Day, l’evento ideato da Federalberghi Roma, al Convention Center La Nuvola, ed è subito un grande successo di operatori e di pubblico. Merito degli organizzatori (con Federalberghi, Leoanrdo Stabile e Key Comunicazione) merito della bella location, merito degli oltre 140 espositori che hanno affollato il bel parterre. Due giorni di convegni e incontri e per noi due giorni intensi di gare e di talk show. Siamo molto orgogliosi del backstqage di gara, veramente bello e spettacolare, dove i forni Moretti (per la pizza) e Rational (per gli chef) hanno avuto modo di mettersi in bella mostra. Backstage dove abbiamo anche realizzato interviste in diretta molto apprezzate e seguite. Ma anche il nostro spazio centrale ha avuto un seguito eccezionale. Numerosissimo il pubblico che ha seguito le premiazioni e le gare, e che è stato coinvolto nel talk show continuo che ha avuto nei due giorni oltre 50 applauditi protagonisti, per cui è impossibile nominarli tutti. Ringraziamo almeno Sara De Bellis e Nerina Di Nunzio che hanno aiutato me e Lorenza nella conduzione. Molto apprezzati anche i nostri espositori per l’alto livello dei prodotti esposti. I vini di Vinea Domini, Azienda Pallavicini, Famiglia Cotarella. L’acqua di Filette in eleganti bottigliette di alluminio, i tartufi di Urbani tartufi e il pecorino sardo di montagna e il guanciale delicato di Cibaria. Protagonista di molte ricette la pasta del Pastificio dei Campi e l’olio dedicato di Olitalia, le farina di Agugiaro&Figna sono state la base degli impasti della pizza, e il pollo di Amadori è stato richiesto in alcune ricette. Nel nostro cuore il grande parmigiano reggiano di Giovanni Minelli, presente con alcune stagionature pazzesche in nome del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Nelle due giornate di gara sono stati selezionati 3 finalisti per la pizza, 3 per gli chef (nomi e ricette li ritroverete nelle immagini che seguono) che rivedremo a Roma per la Finale di Emergente 2020. Importante novità la finale di Emergente Ricevimento, ideata proprio per celebrare questo evento, che ha visto prevalere Simone Valestra sulla comunque bravissima Benedetta De Pascale. Premiazione che si è svolta alla presenza di Antonella De Gregorio e Gianluca De Gaetano di Federalberghi, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Roscioli. Ultimo ringraziamento al nostro team, Daniela Giulia Charline e Lucrezia, che ha lavorato intensamente al funzionamento dei tanti contenuti che hanno animato il nostro programma.
Falsi d’autore, un modo goloso per ricordare tre grandi chef del passato attraverso tre loro ricette storiche interpretate da grandi chef del presente. Così domenica a Excellence con Gianfranco Pascucci abbiamo ricordato la grandezza semplice e gentile di Angelo Paracucchi, con Anthony Genovese la genialità di Alain Chapel un vero precursore di tanti generi, con Francesco Apreda Olivie Roellinger, un grande sognatore, un animo sensibile, il primo forse ad aver gettato un ponte tra la cucina d’oriente e occidente.
Grande e spettacolare cena organizzata come ogni anno dal Gambero Rosso in occasione della presentazione della guida dei Ristoranti. 10 chef ultranoti come Tonino Cannavacciuolo, Philippe Leveillè, Niko Romito, Ernesto Iaccarino, Gianfranco Pascucci, ANthony Genovese, CIccio Sultano, Heinz Beck, Riccardo Monco e Carlo Cracco, hanno cucinato per una grande platea di invitati.
Il Pellicano è uno dei simboli della migliore ospitalità italiana da tanti anni. Merito di una proprietà che ci ha sempre creduto ed investito con lungimiranza (e che tra l’altro comprende oltre al Pellicano la Posta Vecchia a Palo e da qualche mese anche il bel Mezzatorre di Ischia). E da sempre qui si è puntato sulla cucina anche quando per i resort prospicienti il mare non sembrava questo fosse una dei parametri distintivi. Qui sono passati fior di chef, a cominciare da Antonio Guida che ha lasciato il segno. Da oltre un anno è arrivato Michelino Gioia, prima alla Vecchia Posta ed altro ancora, e l’alto standard gastronomico rimane quindi assicurato. Nonostante la sua amicizia con Gianfranco Pascucci, quest’ultimo qui non era mai venuto, da qui l’idea di una cena a 4 mani e ringraziamo del gentile invito loro due e Michele Forasiepi il giovane e bravo direttore, già aiuto di Michael Levy (indimenticabile direttore dell’Eden di Roma). Una serata memorabile dove i due chef si sono alternati con grande successo. I piatti migliori? due a testa, subito alla grande Pascucci con due suoi piccoli capolavori ben noti: la spugna e il calamaro a fiore, e nella seconda parte Gioia con la pezzogna e il semplice ma efficace dessert. Una citazione d’obbligo per la piccola colazione, curata, non banale, con largo spazio al territorio e dove abbiamo perfino trovato i maritozzi di Roscioli.
Gianfranco Pascucci a Fiumicino
E’ un bel momento per questo ristorante. Migliora la sala con delle luci ad hoc, fluido e preparato è il servizio e la cucina sembra aver raggiunto piena maturità. A Gianfranco diamo il merito di interpretare in modo originale e molto corretto l’ottima materia prima che il mare gli offre quotidianamente. Un esempio è il guazzetto di gamberi e vongole: qualsiasi altro chef l’avrebbe sottolineato con un fumetto sapido per dare maggiore sapidità e andando in direzione di quello che normalmente vogliono i clienti che non capiscono che è un modo rozzo per soddisfare la voglia di mare e và a discapito della materia prima, soprattutto quando è buona come in questo caso. Qui il guazzetto è leggerissimo e di rara eleganza, arriva dopo qualche ottimo assaggio e il piacere continua fino alla fine, tra note ittiche delicate ed effluvi di profumi di foglie odorose ed erbe che spesso accompagnano ed esaltano le ricette presentate, con un esercizio stilistico di alto profilo e giusta misura. Cioè senza strafare con mille ingredienti, senza contaminazioni di orizzonti lontani, a volte improbabili come spesso poi ci capita andando in giro. Anzi a volte l’idea è quasi basica: pane burro e alici, maritozzo alla panna (grazie anche all’indubbia qualità dei prodotti di Gabriele Bonci, amico e fornitore di Pascucci). Del piatto migliore abbiamo detto, il meno buono secondo noi la granseola, leggermente appiattita sulle note dolci, senza un sufficiente contrasto.
Come si mangiava nell’Antica Roma? Secondo Laura Pinelli e Gino Manfredi ideatori di questa serata, i romani ricchi mangiavano probabilmente bene godendosi le migliori primizie di quei tempi, anche se secondo le usanze di allora si mischiava il dolce con il salato, il crudo con il cotto, il vino con l’acqua e così via e non è detto che un palato moderno si trovasse poi così bene. Forse tutto sommato avremmo meglio condiviso la tavola dei poveri, la stragrande maggioranza, che poteva comunque fare affidamento sul farro, sull’olio e sul pecorino. A riproporci qualche antica ricetta attualizzandola senza perdere l’idea originale, ma cercando di adattarla al gusto moderno sono stati coinvolti tre simpatici bravi e amici tra di loro: Gianfranco Pascucci, Giancarlo Casa e il padrone di casa, cioè consulente del Passetto, Arcangelo Dandini. E le loro ricette si sono alternate alle presentazioni di Laura Pinelli e Gino Manfredi che, nonostante la non facile disposizione dei tavoli dovuta all’ambiente molto allungato, sono state seguite con partecipazione ed interesse dai tanti presenti.
Ormai non sei uno chef se non hai il tuo libro. Però il nuovo libro di Gianfranco Pascucci ci è piaciuto. Le foto sono di Lido Vannucchi e se ne ammira la grande professionalità, la veste è semplice e non esagerata, le ricette sono quelle sue, alcune classiche altre più recenti, e raccontano la storia di uno chef molto bravo, ma anche altrettanto modesto. Un’occasione per riassaporarne mentalmente profumi e sapori, per far tornare alla mente tanti bei ricordi. Bravo Gianfranco e brava Vanessa, la sua altra e importante metà.
E’ stata una bella esperienza quella del Film Festival di Fiumicino dove abbiamo coordinato la parte food invitando su due barche gli ospiti del film e dando loro un intrattenimento enogastronomico di livello, abbinato ai cortometraggi che si proiettavano mentre le barche risalivano il fiume. Un’esperienza che è piaciuta a tutti e che ricordiamo qui al Festival della Gastronomia, con l’assessore Arcangela Galluzzo, con Gianfranco Pascucci che con gli altri colleghi di Fiumicino porta altri assaggi legati al tema del viaggio. C’è anche l’amico Bruno Colella, regista reduce dal successo del suo ultimo e bellissimo film: My Italy, che per l’occasione annuncia il progetto di realizzare un film dove il tema gastronomico sarà centrale, con 4 chef famosi e il sottoscritto al suo fianco.
E chiude alla grande il Food Festival in barca Gianfranco Pascucci, il noto e bravo chef del Porticciolo di Fiumicino, che con noi ha ideato e insieme realizzato l’evento. Ottimi i suoi assaggi di fronte ad una platea di ospiti illustri che hanno ben gradito l’insolito ambiente della cena. Si conclude così un festival che è stata anche una vera occasione per tutti di scoprire un Tevere che non te l’aspetti, per vivere dei momenti diversi, per godersi il piacere di unire e mescolare vini e film, che hanno tra l’altro anche unito persone di differenti gusti cultura e interessi, e che alla fine si sono interessate e divertite in questo insolito evento. Grazie infine a Esterino Montino, sindaco di Fiumicino e al suo staff: hanno fortemente voluto l’evento e nonostante i tempi brevissimi, ci hanno aiutato a realizzarlo.