Paestum si distingue per la qualità dei suoi ristoranti, curati nei dettagli, nell’arredo e nelle luci, cosa rara nel meridione. Questa bio-osteria è un altro bell’esempio e in cucina ritroviamo Antonio Pisaniello, che qui presta solo opera di consulenza (in cucina Giovanni Urciuolo che affianca l’esperta Ida Viscito). Antonio è un bravo ed estroso chef irpino, che però negli ultimi tempi ha fatto forse un passo indietro. Quest’anno per lui sarà importante, riapre la Locanda di Bu in un nuovo e bel locale di Nusco, apre la scuola di cucina, insomma si rilancia e siamo contenti perchè ha del talento.
Antonio Pisaniello
Cala il sole, cala il caldo, ma non cala la qualità. Tra pizzaioli, lato gourmet e area di gara c’è l’imbarazzo della scelta. La seconda parte della giornata vede ancora in scena la Campania con 4 agguerriti giovani chef, vince il bravo Luigi Salomone di Marennà con due piatti complessi che denotano tecnica e maturità. Affiancherà Cristoforo Trapani ed oggi andremo a scegliere gli altri due finalisti.
Pisaniello, Nusco e New York
In alcuni ristoranti di New York vengono portati i vini delle aziende trentine in visita. A Pizzarte ritroviamo una vecchia conoscenza, Antonio Pisaniello, che di certo non è stato con le mano in mano negli ultimi tempi. A Nusco sta per aprire la sua scuola di cucina dove porterà il suo ristorante gourmet, La Locanda di Bu e porterà gli americani desiderosi di apprendere i segreti dell’Irpinia. Americani che ormai conosce bene visto che da qualche mese fa consulenza in questo bel locale sulla 55 W poco distante dalla fifth ave, ha preso anche il visto e nel giro di un anno conta di aprire un altro ristorante poco distante da New york. Insomma bisogna saper reagire alla crisi e Antonio Pisaniello sembra aver trovato la stra. Qui fa 200 coperti al giorno, quanti a Nusco in una settimana di buon lavoro. E dopo Pizzarte ecco Baraonda, un bel locale, elegante e frequentatissimo. Qui a New York la crisi non sanno nemmeno cosa sia.
E la sera in piazza Marconi, dove un tempo si stendevano gli spaghetti ad asciugare, sabato sera si sono accesi i fornelli. Un cerchio attorno alla fontana, con al centro una diecina di cuochi famosi e qualcuno locale, a proporre assaggi di pasta a prezzo simbolico. Una conferma: la pasta è l’ingrediente più versatile che ci sia, un’altra conferma: costa poco e di questi tempi è senz’altro un bene. Una serata popolare ma vera, grazie a Stefano Bonilli e Maurizio Cortese, ideatori dell’evento. Qui sopra Antonio Pisaniello sala l’acqua.
Sempre più numerose e attive le donne del vino. Qui sopra Pia Berlucchi dei Fratelli Berlucchi, un vero esempio di vitalità straordinaria. E con Lei tante altre che ormai animano la scena del vino e di questa Fiera. Un Vinitaly che finisce con un segno postivo grazie anche a loro.
Il radicchio se la passa bene, l’ inverno rigido e la pioggia abbondante ne hanno aumentato la qualità , insomma non tutto il male vien per nuocere.