Di Redazione Witaly

Si ritorna

Siamo alla fine del nostro viaggio. Tre settimane negli States sono state dense di contenuti, immagini e sapori. Ovunque, anche nei paesini più sperduti dell’ interno abbiamo trovato interesse e amore per la cucina italiana.

Siamo alla fine del nostro viaggio. Tre settimane negli States sono state dense di contenuti, immagini e sapori. Ovunque, anche nei paesini più sperduti dell’ interno abbiamo trovato interesse e amore per la cucina italiana. Innumerevoli sono i locali che sventolano il tricolore. Abbastanza diffusi i nostri vini, ma sorprendentemente a volte sono etichette poco note da noi, accanto a quelle scontate di gruppi famosi. Anche alcuni prodotti sono ben conosciuti, certo è che nei supermercati prevalgono le copie agli originali. Venendo alla ristorazione italiana dei molti ristoranti famosi, si alza sicuramente il livello di qualità, ma abbondano le contaminazioni con qualche prodotto locale in voga, esempio la quinoa, l’uso di olio di oliva non di primissima qualità, e soprattutto la presenza quasi ossessiva di una forte componente dolce nel piatto: dall’ enorme uso di aceto balsamico (soprattutto di quello ordinario), al mosto, saba o similare. Però c’è tanta voglia  d’Italia, di conoscere e di apprendere, che si torna indietro commossi.

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