Roberto Di Pinto al Bulgari di Milano

L’albergo è tra i nostri preferiti per l’accueil, la bontà di un servizio cortese e non imbalsamato (guidato da Carlo Bevilacqua e Maurizio Rossetti), l’originalità di una sala ad anfiteatro con lo sfondo della vetrata che si apre sul verde. Il ristorante vede abitualmente passare chef di grande fama per l’evento Epicurea, e uno di questi, Matt Orlando, lo incontriamo nel giorno prima della sua esibizione. Tra uno chef e l’altro quotidianamente è questo il regno di Roberto Di Pinto, ennesimo chef napoletano trapiantato al nord, che porta qui i sapori e i colori della sua terra, aiutato da Aldo Ritrovato e Antonio Restucci. L’obiettivo dichiarato è quello di “Trattoria di lusso” ed in effetti ci pare un messaggio rispondente. Non c’è la ricerca dell’effetto speciale, non c’è l’assemblaggio ad arte di tanti ingredienti, non c’è la corsa all’abbinamento esclusivo e sensazionale. Si viaggia sui sapori sicuri e piacioni delle tartare (ben 5 in apertura: salmone, scampi, mozzarella, ricciola, vitello), sulle porzioni generose, su un ricettario di collaudato riferimento (aglio olio peperoncino, acqua pazza, pomodoro e basilico). E forse hanno ragione loro.

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