Niko Romito a Dubai

Il mondo accelera e anche quello della ristorazione. Bene ha fatto secondo noi Niko Romito a legarsi ad una realtà importante e prestigiosa come quella di Bulgari. Così dopo la prima apertura a Pechino, è arrivata questa a Dubai, alla quale ne seguiranno altre, dal ristorante del Bulgari di Milano (prevista a fine anno) a quelle dei nuovi Hotel Bulgari di Mosca e Parigi. E sono tutte location di prestigio, come questa a Jumeira Bay, quasi a sfidare il Four Seasons che è giusto di fronte che con il Nusr-Et spopola attualmente la scena gastronomica della città. Niko non è solo un bravo chef, ma si distingue proprio per la sua vena imprenditoriale. Riesce ad espandersi con rapidità (pensiamo anche all’altro suo brand, Spazio) anche per la misura e la cautela della sua azione. Nulla è improvvisato, nulla è spericolato, anche nel menù che ripropone i piatti, alcuni a prima vista banali, della tradizione regionale italiana: pensiamo all’antipasto all’italiana, un viaggio di sapori che ripropone alcuni classici consumati nella nostra memoria organolettica, e qui riproposti con un gusto così centrato da far quasi sensazione. E poi arriva un tonno fagioli e cipolla buonissimo, come anche i tortelli di magro e così via. Insomma non si vuole fare WOW, non si pensa all’effetto (che magari colpisce, ma poi svanisce subito), quanto alla solidità del gusto vero e non effimero. Tutto è buono, tutto è volutamente semplice, quasi disadorno, ma ha in se l’eleganza della giusta misura. Il piatto peggiore? forse la spigola, di non ottimale consistenza, mentre il delizioso agnello al mosto d’uva ci ha decisamente conquistato. 

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