Un bel salto quello di Lorenzo Cogo, dal suo borgo natio al capoluogo. Ha scelto la piazza più bella, quei dei Signori, e un signor posto, dove si è potuto allargare a realizzare varie alternative. Ha anche validi sostenitori alle spalle e quindi pensiamo (e speriamo) che il tutto non sia effimero, ma magari possa rientrare un domani in un contesto anche più ampio. Negozio, bistrot e fine dining….ce n’è per tutti i gusti ed in effetti il personale non manca. La sfida è quella di dimostrare a tutti che, nonostante la sua giovane età, Lorenzo Cogo ha anche la stoffa dell’imprenditore, come ci vuole per dirigere una struttura complessa e articolata come questa. Sulla stoffa di cuoco non ci sono dubbi: ama le cose semplici, come la carne alla brace che segue personalmente nell’apposito forno dedicato, ma è bravissimo anche nella composizione corale di tanti ingredienti, riuscendo sapientemente a bilanciare cotture e sapori. E la conferma è arrivata puntuale: un inizio scandito con impegno crescente e realizzato con mano sicura, dal salmone con zucchine al fegato con il liquore, una piccola antologia non banale, anzi ad alto livello di rischio. Per assurdo un piccolo appunto va’ alle due cose più semplici, i ravioli (un pò troppo cotti e dolciastri) e la faraona leggermente umida. Gran finale con l’elegante dessert dedicato all’oro, di grande bontà.