Don Carlos a Caserta

La cosa meno attraente è l’arrivo, a ridosso della ferrovia e tramite un vicolo dove è ben espressa la decadenza urbanistica delle nostre città. Poi superato il cancello, appare una piccola oasi felice. Siamo arrivati a Villa Maria Cristina, un piccolo albergo funzionale con comodo garage, piscina, piccolo giardino e prima colazione sufficiente (e al sud non è ocsì normale). La seconda sorpresa è la cucina. Qui opera il giovane (circa trenttene) Nicola Lanzi, ed è chef sorpredentemente maturo per la sua età. Sa bene che deve fare banchetti per poter far tornare i numeri, l’importante è farli bene. E cerca di farsi buon nome anche al di fuori di questi. La saletta, pur se troppo illuminata, è gradevole, il servizio di Clemente Vigliotti pure. Nicola propone piatti sensati, ha il dono della misura nel senso che non eccede in complicazioni, cerca di mantenere la direzione del gusto anche se non sempre poi ci riesce. Manca qua e là il tocco che a volte fa la differenza, ma alla fine quello che propone lo pone già in alto nel panorama del territorio. Nella sequenza dei piatti meglio i due gustosi primi degli antipasti eleganti e ben cromatici, ma un pò troppo coperti dalle salse. Anche la zuppetta di pesce (comuqnue sempre ben presentata) è migliorabile e invece c’è un gran finale con i dessert, davvero notevole. Un locale dove torneremo volentieri, sperando in un ulteriore salto in avanti.

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