Daniel a Milano

E’ stato un investimento importante trasformare il cupo “Speakeasy” (questo il nome del precedente locale) in questo moderno e arioso ristorante. La bella cucina è completamente a vista e si vede subito entrando sulla destra, mentre di fronte si svolge la lunga sala ravvivata da quadri moderni alle pareti e tavoli leggeri lungo il percorso. Ambiente contemporaneo, brigata giovanile in cucina che serve anche in sala con l’unica presenza ufficiale di Simone il sommelier. Prezzi non lievissimi, ma a pranzo si propone una linea di piatti unici interessante e competitiva. In sintesi è un posto molto piacevole, per l’ambiente e per lo stile e molto si deve a Daniel che oltre al nome ci mette la faccia. Non se la tira, al contrario di molti, e dimostra classe e accortezza con una serie di piatti dove è difficile trovare un vero errore e che si fanno apprezzare per leggerezza, misura delle cotture, idea di base. E’ una cucina piacevole che potrebbe meritare un giudizio anche più alto se Daniel riuscisse a “chiudere” meglio le sue ricette: a volte manca il retrogusto giusto e lungo, a volte un tocco di acidità, a volte la temperatura corretta di un ingrediente. Insomma lo stimoliamo a riflettere un tantino di più per fare un ulteriore salto di qualità ad una cucina che già merita apprezzamento e incoraggiamento. Difficile anche scegliere il piatto migliore in una lunga serie di buone ricette, ma votiamo l’insalatina di alici ravvivata dal tocco acido del limone e la leggerezza ariosa del minestrone.

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