Brylla a Roma

l locale è semplice, ma interessante. Diviso in due parti, la sala centrale con un bel banco con doppio servizio, la saletta con i tavolini, e ancora la cucina e la cantina sottostante. In sala Marcella ha passione e competenza e quanto fa assaggiare è curioso, interessante e a volta poco noto. Al banco c’è un’apprezzabile selezione di salumi, formaggi e salmone, mentre dalla piccola carta, arrivano altre proposte integrate da quelle scritte alla lavagna. C’è attenzione etica al consumatore che si può portare a casa la bottiglia ordinata, o al contrario può portarsela da casa e berla al tavolo con modesta tassa da pagare. Ed è lodevole che ogni bottiglia presente possa essere degustata in assaggio, calice, mezza bottiglia o bottiglia intera, con ricarichi persino contenuti e con qualche bella sorpresa da scovare in una carta che percorre l’Italia e non solo. In cucina è il giovanissimo Matteo Sperati che propone una misurata selezione di piatti che accontentano una clientela eterogenea. Qualche proposta ha anche delle ambizioni, come quelle che sono  a noi arrivate: una buona tartare (solo troppo sapida), un carciofo alla brace sufficiente, ma le due cose migliori erano le due finali, l’ottimo diaframma da intingere nel dashi e il dessert con nocciole e fondente. Attraente infine il conto.

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