Abbiamo visto nascere, o meglio rinascere, questa Antica Corte e il ristorante lì dove le mura si aprivano con uno squarcio doloroso verso l’argine del fiume. Il recupero è stato grandioso e spettacolare e ora questa sala è sicuramente tra le più belle, anche grazie all’arredo in stile e al recupero di vecchi e importanti oggetti. Negli anni Massimo ci sembra che sempre di più abbia trovato la sua misura. E’ ristoratore di lungo corso, per cui attento ai dettagli, alla tovaglia stirata sulla tavola, al mantenere i tavoli larghi e spaziosi, ad istruire a fondo il servizio di sala che è infatti molto gradevole. L’ambiente sembra guardare al passato, ma l’ipad con la carta dei vini riconduce al presente. E anche la linea di cucina è impostata sui grandi classici, ovviamente centrata sul maiale, ma non disdegna altre direzioni pur restando fedele al territorio. Abbiamo scelto una linea di orto e pesce d’acqua dolce, con soddisfazione. L’uovo e le insalate erano buone e ben presentate. Anche il risotto buono, anche se l’estetica lasciava un pò a desiderare e sul secondo meglio lo storione della tinca. Del servizio abbiamo detto e ultima cosa apprezzabile la giovane età delle due brigate di sala e di cucina.