Genio e sregolatezza convivono in Massimo Viglietti, chef a dir poco singolare, che si presenta sempre sottotono di persona, ma è invece capace di tutto quando dietro le quinte crea le sue ricette. Sicuramente geniale nell’inventarsi l’abbinamento che ti spiazza e ti sorprende, ma discontinuo perchè per reggere un gioco di continue invenzioni gastronomiche ci vorrebbe l’assistenza di una brigata (che non c’è) e una forse maggiore presa di coscienza dei propri meriti e dei propri limiti. Ma l’aperitivo che ha lanciato questa nobile e storica Enoteca al Parlamento in questa poco calda estate è di quelli che lasciano il segno, sia per l’immensa varietà di bottiglie che possono essere prese in gioco, sia per l’indubbio estro dello chef. Si è lanciato nel fritto con disinvoltura, anche se poi alla fine le cose che più ci hanno colpito con il fritto hanno poco a vedere: una straordinaria parmentier di whsky e patate, e un gelato di sigaro da sballo.